Il caso Kinsa: un’occasione per smantellare la criminalizzazione della migrazione
in collaborazione con circolo ARCI Porco Rosso e Clinica Legale roma Tre
Nel 2019 una donna del Congo è stata arrestata per aver attraversato il confine insieme alla figlia e alla nipote minorenni, con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione irregolare. Il caso è diventato un contenzioso fondamentale, emblematico della lotta contro la criminalizzazione della libertà di movimento. Dopo aver fatto la storia alla Corte Costituzionale, ora arriva alla Grande Camera della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, chiamata a valutare la compatibilità della normativa italiana ed europea che criminalizza la libertà di movimento con la Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea.
Analizzeremo a partire dal caso Kinsa i diversi modi in cui la legge italiana criminalizza la libertà di movimento e chi la favorisce – dalle persone arrestate come scafisti ai membri degli equipaggi di ricerca e soccorso delle ONG. Insieme, tracceremo le opportunità che si aprono e gli ostacoli da superare nella nostra lotta comune.
Intervengono:
- avv Francesca Cancellaro (foro di Bologna);
- avv Tatiana Montella (Università di Roma Tre);
- avv Maria Giulia Fava (circolo ARCI Porco Rosso);
- Mediterranea Saving Humans;
- Nagi Cheikh Ahmed (mediatore e attivista)
Dettagli aggiuntivi
Interpretariato
Inglese e Francese